Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Quell'estate al castello

213855
Solinas Donghi, Beatrice 22 occorrenze
  • 1996
  • Edizioni EL - Einaudi Ragazzi
  • Trieste
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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Quell'estate al castello

incantato. - Purtroppo sí, cara. Cerca di farti coraggio. Anche alla mamma, ne sono certa, è costato molto prendere questa decisione. Ti spiegherà tutto

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rarissimi, degli introvabili, che non c'è oro diamanti da poterli pagare. Era una cosa grossa. Non c'era da meravigliarsi se eravamo rimaste come

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, mi convinceva. Non sapevo spiegarmi diversamente quelle lettere che non arrivavano alla figlia, mentre ne arrivava una alla zia della figlia, alla

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: tutto questo succedeva un fracco d'anni fa. Adesso voi magari vi credete che a quei tempi le ragazzine se ne stessero lí con un fiocco in testa come

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la ripeterai a nessuno? - Certo che no. - Ebbene, ecco: io mio zio non lo posso soffrire. lui la zia. Tutto qui? Non lo trovavo per niente un

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di gomma. - Domani. io lei immaginavamo nemmeno lontanamente quanti giorni invece sarebbero dovuti passare, e quante cose succedere, prima che

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cose per le lunghe quasi a volontà. Ma la zia di Ippolita non me ne lasciò il tempo. Si spostò di nuovo per andare in salone, era proprio un'anima in

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anche lei in Brasile o in ogni modo lontana anche lei. Ippolita non ne parlava tanto ma forse ci soffriva, anzi mi ero fatta l'idea che su questo

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capace, no? Mi vergognavo a dire che non ne ero mica tanto sicura e che dipendeva da come me lo chiedevano, cosí risposi: - Va bene, proverò. Con tutti i

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se anche loro avessero perso completamente la tramontana. Non so che cosa ne pensassero i pipistrelli. Chi se ne ricordava più, dei pipistrelli. Non

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stata una volta da sola, ma appena entrata era venuta via subito perché i pipistrelli le facevano impressione. A me non tanto. Ne avevo visti due

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informarmi. L'impiegato non ci mise due quattro a chiamarlo. Magari si era anche offeso della risatina. Altre persone intanto erano venute a quello

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passare il tempo, che ne avevamo da occupare un'infinità perché oltre tutto gli zii credendo di farle piacere l'avevano dispensata dalle lezioni con

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cercarla nella grotta e non avessi cantato Suoni la tromba e nemmeno le avessi dato quello schiaffo, certo lei non avrebbe riso pianto, e allora poco

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mattoni rossi e tutti i suoi merli e marmi e ferri battuti e colonnine. Mi venne anzi il pensiero che se fosse stato antico sul serio, forse ne

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. Risultò che il Rarissimo, l'Introvabile, tra loro non c'era, cosí nonna non diventò ricca come Bonaventura, però ne ricavò lo stesso una bella somma. La

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, poi Ippolita che dietro le sue spalle mi faceva il gesto della gran barba che ne aveva. In quel momento lo zio Ottavio mise fuori la testa dalla porta

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mista, che ne so, casse, setacci rotti, vecchi mortai di marmo ingiallito; un finestrino con le sbarre e con tante ragnatele, come io avevo immaginato

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invece successe poi. Lo stesso vale per quell'altra volta, quando siamo andate nelle grotte. Lí anzi successe ancora meno, non abbiamo neppure cantato

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mi ero sbagliata. Lo zio andò di sopra con la lettera, immagino per portarla alla zia. Anch'io me ne andai, perché adesso non c'era piú motivo di fare

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discorsi fossero solo dei tappabuchi. Frrzz frrzz frrzz faceva la pioggia di fuori, solita sinfonia. Della poca luce che c'era la vetrata coi pavoni ne

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dormivo, non me ne ero accorta? Mi alzai a piedi scalzi e andai a sbirciare dalla finestra, tirando su appena lo sportelletto di una persiana. Macché sole

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